Le recensioni di Angelo Granara
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RACCONTI DI...VERSI, Benito Romagnoli
Io non mi sono mai raccontato. Forse perché non ne sono capace. O, forse, perché mi sento così banalmente normale che ritengo inutile farlo. Benito Romagnoli lo fa, e lo fa molto bene costruendo un mondo fantastico formato di poesie, di racconti, di riflessioni, di pensieri, di aforismi, di proverbi del “suo” Paese, di citazioni e di presentazioni. Sembra quasi impossibile, ma le mani sapienti di Benito riescono ad assemblare il tutto traendone un affascinante disegno che descrive la vita di un uomo che, nel suo lungo cammino, ha saputo cogliere bellissimi fiori senza, però, dimenticare che ha incontrato anche erbacce. Quello che, a prima vista, può sembrare un escamotage per mettere insieme abbastanza pagine da comporre un libro, si rivela, invece, un bel “gioco” che avvince il lettore che trova continuamente spunti di riflessione sulle infinite sfaccettature della vita, forse anche di quelle su cui non si era mai soffermato a riflettere. Un bel libro in cui l'Autore ha profuso la sua anima, il suo cuore, la sua mente e la sua arte perché nello scrivere ha anche scolpito. angra |
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ZEKARY MAGO ABISSINO, Nicky Di Paolo
Nicky Di Paolo, in questo suo nuovo lavoro ritorna,ancora una volta, nell'amato Corno d'Africa, dove ambienta la storia di due giovani inseparabili amici, Jamal e Federico. Ma la storia, pur avvincente, dei due giovani è la magica chiave che l'Autore usa per entrare nel mondo che gli appartiene, quel mondo che gli è rimasto nel cuore malgrado il passare degli anni. Dalla descrizione di paesaggi e luoghi incontaminati ed incantati e degli animali che li popolano, traspare la profonda conoscenza di un uomo che non è stato un viaggiatore superficiale, un turista indifferente od il solito “inviato speciale” che, dopo pochi giorni, è convinto di avere capito tutto. Nella premessa, Nicky dice che per un italiano è difficile comprendere l'Africa. Io aggiungerei che lo è per tutti coloro che non hanno vissuto per anni in quei Paesi e non hanno mai condiviso con le genti locali non soltanto le vicende storiche, ma neppure le quotidiane vicende, i rapporti di lavoro, di amicizia e di stima nel tentativo di comprendere e far comprendere le differenze e le affinità. L'Abissinia è sempre stata una terra in cui le superstizioni, le magie, i malefici, i talismani, i maghi e gli stregoni hanno avuto un ruolo importante (basta leggere il grande conoscitore Alberto Pollera) e l'Autore di Zekary si addentra anche in questo filone, non soltanto per dare pathos alla sua storia, ma, specialmente, per ricordare che queste credenze, che possono essere giudicate superficiali dai “civilizzati” 0ccidentali, siano parte integrante della cultura e dell'anima locale. In apertura del libro, l'Autore fa un esauriente quadro dell'avvento della cinematografia in Eritrea ed in Etiopa con riferimento ai numerosi cinema costruiti dagli italiani in varie località del paese nell'interesse della popolazione. Non so se sono riuscito a fare una recensione (ne dubito), so soltanto che Nicky Di Paolo non delude mai. angra |
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L'Acquario di Allah, Nicky Di Paolo
I lettori di questo autore sanno del profondo e sincero amore che egli prova per il Corno d'Africa e, in modo particolare per l'Eritrea e l'Etiopia, paesi ai quali ha dedicato quasi tutti i suoi libri. Nell'Acquario di Allah, scioglie il suo canto d'amore per la terra della sua giovinezza dedicandole pagine di realismo, di incanto, di gioia e di gratitudine perché l'Eritrea e l'Etiopia gli hanno fatto doni preziosi ed indimenticabili. L'Autore rivisita percorsi a lui familiari per coglierne gli aspetti più profondi, per provare ancora quelle ineffabili sensazioni che soltanto una terra spontanea e non ancora violentata sa dare, e con le sue parole piene di sonorità vuol trasmettere anche a noi la magia di quei luoghi, di quel mare e di quelle genti che hanno accompagnato molti anni della sua vita avvolgendolo in una atmosfera che sapeva di sogni e di avventura. Il canto di Nicky é una voce di gioia striata di malinconia, non di rimpianti, perché il tempo inesorabile porta mutamenti profondi in noi e nei luoghi che abbiamo vissuto. L'unica, inalterabile ed incancellabile verità é l'amore di uno scrittore per il “suo” mondo nel quale rifugiarsi quando la sua anima ha bisogno di ristoro. Sono certo che Nicky Di Paolo, guardando il mare delle Dahlak da bordo di un sambuco avrà avuto reminiscenze leopardiane ed esclamato "E il naufragar m'é dolce in questo mare."
angra |
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Agli Animali la Parola - Tra Prosa e Poesia pagg 124 Nuovo Mondo Ed. Via Sanzio 14 Tarquinia (VT) Tel. 0766 840923 http://www.maitacli.it/si-sono-fatti-onore/338-benito-romagnoli-scultore-e-poeta
L'ultimo libro di Benito Romagnoli "Agli animali la parola" è una tela pittorica su cui l'autore, usando le dolci tinte della primavera e quelle malinconiche del tramonto, ha dipinto la sua intera vita. Le parole si sono trasformate in colori e dal dipinto traspaiono le gioie ed i dolori, la felicità e la sofferenza, i sentimenti e le emozioni, i sogni e le chimere, i ricordi e le nostalgie che hanno accompagnato una lunga vita segnata profondamente da quella filosofia "africana" di cui l'anima di Benito è ancora intrisa. Nel quadro poetico si percepisce anche una vena di sottile amarezza perché pare che l'umanità abbia dimenticato cosa vuol dire vivere in simbiosi con la Natura. L'armonia dei colori che formano il dipinto sembra un invito a ritrovare valori perduti prima che sia troppo tardi. Forse, se gli animali avessero la parola, l'uomo sarebbe più saggio. angra |
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SEMIRA di Nicky Di Paolo
Nicky Di Paolo aggiunge, con Semira, un’altra perla alla collana dei suoi passati successi, che hanno raccolto numerosi premi e riconoscimenti. Anche in questo nuovo romanzo, l’autore dà vita a personaggi che catturano per la loro umanità e la loro spontaneità che li porta a seguire l’impulso del loro animo mettendo da parte le meschinità del tornaconto personale per un ideale. Semira, la bella ragazza eritrea che vive tra i suoi fiori, una vita senza pensieri, e Teclè, il rasciaida abile ed intelligente, interamente assorbito dal suo lavoro, vedranno le loro placide ed operose vite sconvolte da avvenimenti più grandi di loro. La vicenda ha il suo fulcro a Fil-Fil, incantevole località eritrea forse colpevolmente ignorata dagli italiani, dove avviene l’incontro tra Semira, Teclè e Dario, incontro che cambierà drasticamente le loro vite. L’incombere della guerra di liberazione eritrea, fa precipitare gli eventi ed i protagonisti si trovano, improvvisamente, a dover fare delle scelta cruciali per il loro futuro. Semira si troverà catapultata in Italia e qui incontrerà la connazionale che segnerà profondamente il suo destino, mentre Teclè si unirà agli insorti. Ma l’amore tra Semira e Teclè ha radici così vere e profonde che riuscirà a superare tutte le avversità, e la bella ragazza eritrea potrà riunirsi al suo valoroso rasciaida. L’autore coglie l’occasione di questo romanzo per cantare la grande bellezza e varietà dei fiori d’Eritrea e della rigogliosa flora di quell’angolo di Paradiso che era Fil-Fil. Come sempre, quando si tratta di Nicky Di Paolo, ci troviamo in mano un libro di gradevole ed interessante lettura che, per gli asmarini, è anche un breve viaggio nella “loro” terra e, per gli “italiani” un modo per conoscere quel lembo meraviglioso del Corno d’Africa. angra, gennaio 2016
Benito Romagnoli: Racconti in Libertà.
L’ultimo lavoro di Benito Romagnoli si presenta sotto le vesti di un libro, ma non è affatto un libro: è una teca, un forziere, un contenitore in cui l’autore ha racchiuso tutta la sua vita. Esperienze, sogni, illusioni, speranze, sofferenze, gioie, dolori, amori, avventure e amicizie che hanno forgiato la sua filosofia di vita. E, oggi, dopo le meditazioni di lunghe notti insonni e giorni di solitudine ha trovato la forza di dare sfogo al coacervo di sentimenti che continuava ad arrovellarlo senza avere una persona cara con cui confidarsi e da cui avere consiglio e conforto. E così il fiume dei sentimenti ha cominciato a defluire calmo e lento alternando placide anse a cascate, strettoie ed ampi alvei fino alla sospirata foce che si apriva liberatoria. Una autobiografia, alleggerita da fantasie, raccontata con la penna lieve di un artista che, dopo essersi cimentato con successo nella scultura del duro e tormentato legno d’ulivo, ha voluto affidarsi alla morbidezza della sua scrittura per dare sollievo al suo cuore, alla sua mente, alla sua anima. angra, gennaio 2016
TANTU’ La zanzara del Corno
Nicky Di Paolo, dopo una lunga pausa, forse distratto dalle bellezze della terra senese, è tornato al romanzo con "Tantù, la zanzara del Corno" Lo scenario di ineffabile fascino è quello del Corno d'Africa tanto amato dall'autore tanto da essere l'immancabile co-protagonista dei suoi romanzi più belli. La trama del romanzo è imperniata su due personaggi di razza diversa che vivono in epoche diverse e le loro vicende sembrano destinate a non incontrarsi mai anche se psicologicamente i due protagonisti hanno molte analogie. Di Paolo sa tratteggiare con mano sapiente i personaggi del romanzo cogliendone tutte le sfumature caratteriali, i dubbi, i sentimenti, le contraddizioni, le illusioni e le speranze e fa emergere persone "vere" in cui possiamo riconoscerci. Nel raccontare le vicissitudini dei suoi personaggi, l'autore coglie l'opportunità di sottolineare il purtroppo sempre attuale problema della malaria nel Corno, flagello quasi ignorato da molta parte del mondo che non ne subisce le letali conseguenze. Chidanè e Mario, pur rappresentando due civiltà diverse, si trovano, ad un certo momento, a vivere gli stessi turbamenti e a trovarsi davanti alla scelta di una decisione che cambierà drasticamente le loro vite. In un finale inatteso, le due vicende che sembravano così lontane ed estranee, trovano un punto di convergenza originato dalle scelte di Chidanè e di Mario entrambi reduci da una profonda delusione d'amore. Nel corso del romanzo, l'autore ci avvince anche con descrizioni di paesaggi, di usanze, di costumi delle genti del Corno. TANTU' è un bel romanzo e lo si legge con vero piacere e sarà gradito, in modo particolare, a chi ha conosciuto quel mondo e ne ha subito l'ineluttabile fascino. angra, dicemre 2014
ERITREA, Medre Bahr - Il Paese del Mare
Ho finito di leggere “Eritrea – Medre Bahr – Il Paese del Mare” di Nicky Di Paolo e Alberto Vascon. Il libro si riallaccia alla Storia dell’Eritrea che, diversi anni fa, Di Paolo iniziò a pubblicare sul Mai Taclì, storia che si interruppe in seguito ad un dibattito con alcuni lettori le cui lettere l’autore riporta all’interno del libro stesso. Secondo me, “Medre Bahr” costituisce un onesto e serio tentativo di ricostruzione delle vicende italiane nella colonia primigenia. I due autori sono due profondi conoscitori del Corno d’Africa al quale hanno dedicato parecchi lavori e, con la consueta accuratezza il più possibile scevra da passioni, seguono passo passo con narrativa più giornalistica che storica il cammino italiano in quel territorio, cammino che, tra alti e bassi, infiammò la storia e la cronaca italiane. Di Paolo e Vascon si sono assunti un compito arduo perché non è facile per chi ha vissuto a lungo in quel territorio trattare la presenza italiana senza lasciarsi trasportare da quel coacervo di sentimenti, di passioni, di amori, di antipatie, di delusioni, di rivincite che ha sempre accompagnato il cammino degli italiani in Eritrea. I due autori, con ardito esperimento quasi sempre riuscito, scindono l’azione “civile” degli italiani da quella prettamente “militare”, sottolineando quelle diversità che, invece, quasi tutti gli storici hanno, volutamente o meno, ignorato, e rimettono molte cose a posto chiarendo ruoli e responsabilità. Troppo spesso gli italiani d’Eritrea sono stati denigrati da storici e giornalisti che hanno voluto “vedere” soltanto i lati negativi che ogni guerra porta con sé, scientemente ignorando i grandi meriti che gli italiani si conquistarono – anche agli occhi di etiopici ed eitrei – per l’opera svolta sul territorio, e Di Paolo/Vascon smontano, con precise argomentazioni, molte tesi di questi “nemici” a tutti i costi della presenza italiana in Eritrea. Medre Bahr è un libro di cui si sentiva la mancanza per la chiarezza di contenuti e di scrittura e spero che venga letto da tutti coloro che si interessano, o si sono interessati, delle vicende italiane in Eritrea. Ho avuto, per un momento, la tentazione di approfittare di questa recensione per replicare alla risposta di Di Paolo alla mia lettera, ma poi ho pensato che avrei riacceso la miccia di una querelle ormai sopita e ho desistito. La vecchiaia porta consiglio. angra, dicembre 2012
Nuova Editoriale Bios, Via A. Rendano 25 87040 Castrolibero CS tel. 0984854149 - fax 0984854038 - e-mail info@edibios.it
Il nuovo romanzo di Nicky Di Paolo è la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l'autore è irrimediabilmente ammaliato ed affascinato dal Corno d'Africa e usa i suoi libri come contenitori del suo traboccante amore per questo lembo di terra africana.
Di Paolo è uno scrittore affermato - ha vinto diversi premi
nazionali ed internazionali - e con la sua fantasia e con la sua
facilità descrittiva sa imbastire trame avvincenti e disegnare
scenari accattivanti e seducenti. Con queste capacità, Nicky Di
Paolo potrebbe ambientare i suoi romanzi nella sua bella Toscana o
in qualsiasi altro luogo ma, forse, non riesce a sottrarsi al
magnetico richiamo della "sua" terra africana.
Nuova Editoriale Bios, Via A. Rendano 25 87040 Castrolibero CS tel. 0984854149 - fax 0984854038 - e-mail info@edibios.it Non credo di sbagliare se definisco l’ultimo lavoro di Nicky Di Paolo e Albero Vascon un Vademecum per tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di quella parte del Corno d’Africa rappresentata da Eritrea ed Etiopia. Di Paolo e Vascon sono certamente due profondi conoscitori di quelle terre e le hanno studiate sotto l’aspetto etnico, geografico, storico, culturale, religioso, letterario e turistico. Nel loro libro trattano, con uno stile chiaro e diretto, le problematiche e le vicissitudini che hanno connotato la millenaria civiltà di quelle genti e stigmatizzano gli strafalcioni, gli errori e gli abbagli che tanti improvvisati scopritori o novelli esploratori hanno commesso, e continuano a commettere, quando parlano di Eritrea e di Etiopia approfittando della generale ignoranza del grande pubblico su quanto riguarda quella che è stata la presenza italiana nel Corno. Abissinia - Impero Nascosto è un lavoro pregevole nel quale trovano spazio anche alcune belle biografie di asmarini che hanno saputo dare lustro alla comunità italiana. Io mi permetto di consigliare a tutti coloro che amano l’Eritrea e l’Etiopia, per avervi vissuto o per averle conosciute, di leggere questo libro che è una vera chicca nel suo genere perché ha saputo condensare in circa trecento deliziose pagine tutto quello che dovremmo sapere sul nostro paese. Gli autori ci hanno anche voluto riservare una parentesi dedicata ai versi d’amore, ai canti di guerra ed ai proverbi di eritrei ed etiopici rivelandoci tratti di indole poetica, di saggezza popolare e di amor patrio che molti di noi ignoravano. Io, nel mio piccolo, non posso far altro che ringraziare Nicky e Alberto di questo inaspettato e bellissimo regalo. angra, maggio 2011
Edibios Cosenza Nicky Di Paolo e Alberto Vascon ,come due provetti barman, hanno confezionato un cocktail i cui ingredienti si sono amalgamati alla perfezione per offrire agli "assetati" di bibite esotiche una bevanda deliziosa. Le cronache del tallero di Maria Teresa e dell'ombrello come simbolo di potere e di riti religiosi, sono due pezzi di rigorosa correttezza storica raccontati con piacevolezza discorsiva evitando di trasformarle in una monotona serie di aridi e noiosi dati tecnici e storici. E cosa dire della narrazione delle vicende della Regina di Saba e dell'Arca dell'Alleanza? Sono due esempi della indiscussa e profonda conoscenza che i due autori hanno della materia. Con stile snello ed elegante questi due capisaldi della storia, della religione e del sentire di Abissinia ed Eritrea vengono sfrondati di tutte le inesattezze e cialtronerie che tanti, forse troppi, pseudo conoscitori del Corno d'Africa hanno scritto sull'argomento. Quasi a volerci offrire un sorso di freschezza, i due autori hanno inserito nel testo delle favole: quella dello sgraziato ragazzo che sposa la bellissima ragazza cieca e quella dell'intelligente e indomito ascaro che vede infrangersi i propri sogni e le speranze di una vita che aveva sognata diversa. Sono due quadri che raffigurano la profondità di sentimenti, l'anelito ad una vita nuova , l'attaccamento alla famiglia e alle tradizioni dipinti con pennellate così vive da destare sincera commozione. Nicky Di Paolo e Alberto Vascon hanno voluto chiudere il loro lavoro con un excursus nella gastronomia (elemento caratterizzante di tutti i popoli) per fare anche qui un po’ di chiarezza, non per puntigliosità o saccenteria, ma per dimostrare il loro amore verso l'Abissinia e l'Eritrea, paesi in cui hanno vissuto a lungo e che continuano a visitare perché il loro non è un sentimento di facciata ma qualcosa che li ha penetrati fino all'ultima fibra del loro essere. Mi spiace soltanto di non essere riuscito a spiegare come avrei voluto la profonda emozione che ha destato in me Briciole d'Africa perchè mi ha ridato integro il paese in cui anch'io ho vissuto a lungo e che ho molto amato. Non posso far altro che invitarvi a leggerlo: sarà una coppa di elisir ristoratore. Angelo, dicembre 208
Ed. Memoria - Nuova Editoriale Bios Cosenza, Tel. 0984 854149 info@edibios.it Il talento di Nicky Di Paolo si era già disvelato nei precedenti libri (Hakim e Mentuab) e con Murad raggiunge una invidiabile maturazione. Di Paolo ha la felicità del racconto,ha una sorprendente capacità affabulatoria e la padronanza della lingua lo assiste generosamente. Due storie, due trame inizialmente unite soltanto dal Mar Rosso e dal Corno d'Africa che, badate bene, non sono scenari o sfondi ma assoluti comprimari, finiscono per fondersi in un susseguirsi di colpi di scena, di tensioni e di suspense abilmente condotti senza mai scadere nel melodrammatico. L'amore profondo e sincero - sempre lucido ed equilibrato - dell'Autore per il Corno d'Africa e la sua profonda e meditata cultura si trasfondono nelle superbe descrizioni dei luoghi in cui vivono e agiscono i suoi umanissimi personaggi tra cui emerge la figura di Murad, questo meticcio dall'animo nobile e generoso che si trova coinvolto in un difficile e complesso momento storico. Bastano poche pagine per lasciarsi trascinare dalla narrazione fluida e coinvolgente e la storia di un uomo che vuole realizzare il suo sogno di navigare nel Mar Rosso per raggiungere l'Eritrea, dove suo padre ha vissuto, diventa il sogno dell'Autore e, forse, di moltissimi di noi. Il mare del Corno d'Africa e le sue infinite bellezze, il cielo con i suoi miliardi di stelle ed i suoi tramonti di fuoco, le spiagge delle innumeri isole, gli snelli sambuchi... Nicky Di Paolo dipinge con le parole, parole dai mille colori e dalle mille sfumature, ed il lettore ha davati agli occhi scorci di luoghi fatati. L'Autore, nello svolgere del racconto, inserisce note storiche e geopolitiche che arricchiscono di interessanti tasselli il ricco mosaico della narrazione ma, ancora di più, servono a far capire le personalità dei protagonisti del romanzo, personaggi mai banali, mai coloriti; uomini e donne intagliati in quel meraviglioso spicchio di mondo che è il Corno d'Africa, mondo che ancora si dibatte tra cento contraddizioni fra gli stravolgimenti delle conquiste coloniali prima e gli strascichi del colonialismo dopo. E Nicky Di Paolo riesce a cogliere e trasmettere i fermenti di un mondo in transizione chiuso da un mare e da un cielo meravigliosi al cui incanto nessuno riesce a sfuggire, incanto al quale non sanno e, forse, neppure vogliono sottrarsi gli "attori" di Murad. È lo stesso incanto che vive nel cuore e nella mente dell'Autore, che non riesce a liberarsi della magia del Mar Rosso che lo ha irrimediabilmente stregato. Questo romanzo è un canto d'amore infinito che Nicky Di Paolo eleva alla "sua" terra, un ringraziamento al cielo per aver vissuto nel Corno d'Africa anni che hanno segnato la sua vita di felice narratore, ma è anche una preghiera sincera e profonda perché l'Africa riesca a trovare la sua strada verso la pace e la rinascita. L'amore di Nicky Di Paolo verso il Corno d'Africa è talmente sincero e spontaneo da indurlo a lasciarsi trasportare fino alla commozione che traspare da certe sue descrizioni, da certe pennellate di colore forse sfuggite al suo controllo in un momento di afflato poetico. Grazie, Nicky angra, gennaio 2007
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