CANZONI  DEL  CORNO  D'AFRICA

 

Io m i trovavo nelle tue gambe, nelle tue braccia, nel tuo fianco,

mi trovavo nei tuoi occhi, nelle tue labbra e nella lingua con la quale parli,

mi trovavo nelle cose che  dicevi,

tu però, parlando agli altri, asserivi di avermi abbandonata.

(da una antica canzone abissina)

 

Il bianco sempre desidera guadagnar tempo,

cioè nulla, poiché mai l’uomo  riuscì ad ammucchiare

il tempo negli orci.

(da una canzone di carovanieri amara)

 

La mia pelle  ha il tuo profumo,

si vede che ti sei sparso in tutto il mio corpo.

(da una antica canzone abissina  di una donna ad un uomo)

 

Sull’orlo del sentiero andavo,

mi punse una spina sottile.

Sono ancora fanciullo,

già mi ha sorpreso l’amore.

(da un canto abissino)

 

Io sono divenuto avido di te

come lo è del suo nascondiglio la iena

quando albeggia nella pianura.

(da un canto di carovanieri oromo)

 

Amami: odia tutti quanti gli altri,

baciami ,

affinché tutti si rodano di vana gelosia

(da una poesia amarica)

 

Vieni, come il tempo io ti ricevo,

ma uomini non vi sono che come il tempo si mantengono!

(da una canzone amarica)

 

Sei come la luce del sole mischiata a quella della luna,

sei bella come un lampo nell’oscurità,

sei dritta e snella come una lancia,

sei leggiadra come le nuvole color perla del cielo,

sei graziosa come il verde di primavera,

è per questo che io ti amo.

(da uno stornello eritreo)

 

La moglie dell’uccisore di elefanti

va con il lume al fiume,

spegne il lume con la mano,

gli orecchini d’oro le fanno luce per rientrare.

La moglie di chi non ha ucciso elefanti

va con il lume al fiume,

spegne il lume con la mano,

e lì passa la notte

perché ha sposato un codardo.

(da una canzone cunama)

 

Di gente che combatta a cavallo

non ce ne è che a Gidda,

di medicina per l’amore

non c’è che l’odio

(da una canzone abissina)

 

La madre che lo ha partorito

non lo ama più

il padre che lo ha generato,

non apprezza più il povero.

(da un canto abissino)

 

I vostri occhi dimostrano difetti insoliti

se le persone a voi note non riconoscete più,

i vostri orecchi dimostrano un difetto insolito

se vi chiamano e non rispondete,

la colpa non è vostra, è della vecchiaia.

(da una canzone di carovanieri dancali)

 

Voce soave, canta per me

onde io ascoltandoti

passi sereno la notte.

(da una poesia abissina)

 

A parte questi, gli altri codardi da nulla

perché la febbre non gli abbatte?

(da un canto di carovanieri dancali)

 

Il ricordo della stagione piovosa

non ha nessun valore.

L’amore che è svanito,

a che cosa più è buono?

(da una poesia abissina)

 

La mia bella resterà meco anche lunedì,

il suo mulo zoppicherà

e non troverà nessuno che l’aiuti a ripartire.

Ciò che mi da pensiero sarà martedì,

ma prima che ella passi il fiume

i miei occhi, pieni di lacrime, lo gonfieranno.

(da una antica poesia abissina)

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