Etiopia ClupGuide 1996, di Andrea Semplici
There is no need to go once more over the terrible episode of Fascist aggression in 1935-36 following upon a prolonged period of provocations, instigated by Mussolini, and all the, by now familiar, concomitants of a war of nerves. The story has so often be told and re-told, and many of us have retained a vivid memory of those anxious days that wants to be soothed rather than be stirred afresh.
Queste erano le sagge parole che Edward Ullendorf, insigne etiopista, scriveva nel 1965 nel suo libro sull’Etiopia. Queste sagge parole sono state accolte da Joel Rasmusson che, negli anni Sessanta, ha scritto una guida dell’Etiopia (Ethiopian Tourist Organisation) e ha dedicato due righe ai fatti di Graziani, da Mohamed Amin (Spectrum Guide) che non ne fa il minimo accenno, e da Philip Briggs (Bradt Guide) che ha dedicato una sola frase ai fatti di Graziani. Nella guida dell’Etiopia di Andrea Semplici si legge:
…il fascismo e il colonialismo che ci hanno indotto a combattere guerre feroci nel Corno d’Africa. Non dimentichiamocelo…
Da pag. 16 a pag. 461 Andrea Semplici inserisce nella sua guida dell’Etiopia le principali malefatte degli italiani, a cominciare dalle prime esplorazioni. Andrea Semplici non ha raccolto le sagge parole di Edward Hullendorf e ha ravvivato la memoria.
Ecco ad esempio come il S. descrive l'esploratore Carlo Piaggia (pag. 56):
Il veneziano Giovanni Miani e il lucchese Carlo Piaggia già da anni viaggiavano, solitari esploratori, lungo il corso del Nilo. Piaggia, nel 1872, accettò perfino di diventare una spia degli egiziani in Eritrea. Fu il primo europeo a circumnavigare il lago Tana.
Tutto qua. Nella guida dell’Etiopia si dovrebbe trovare descritto il valore di esploratore di Carlo Piaggia, le sue scoperte, il suo amore per l’avventura, per il viaggiare solitario, i suoi viaggi incredibili. Si trova invece scritto che era una spia degli egiziani.
Ecco cosa ha scritto di Carlo Piaggia Léopold Sédar Senghor, poeta, grande statista africano, primo Presidente del Senegal (Africa, storie di viaggiatori italiani, Electa Editrice, Milano 1986):
Si creano le basi di uno sfruttamento spietato. Come splende allora ai nostri occhi la figura luminosa di Carlo Piaggia…
Il centenario della morte di Carlo Piaggia è stato celebrato nel 1982 a Nairobi.
Il turista che si porta appresso la guida d’Etiopia di Andrea Semplici ricorderà il nome di Carlo Piaggia come una spia degli egiziani.
Continuiamo a leggere:
Pag. 22 … il Webe Shebele… i lunghi fiumi che… vanno a sfociare nell’Oceano Indiano. L’Uebi Scebbelli muore nelle sabbie vicino a Mogadiscio.
Gamo Gafo Gamo Gofa.
Pag. 23 Oltre 60 vette superano i 3000 metri: è la zona geografica chiamata Urec. La parola urch (si pronuncia “ùrch”, con l’accento sulla “u”) significa “gelo” e non designa una zona geografica particolare, anche se ciò viene affermato da alcuni autori. È invece una indicazione della temperatura. Nella stessa zona si può avere infatti urch un giorno (quando c’è il gelo) e non urch il giorno dopo.
Pag. 24 La Rift Valley è un immenso corridoio, largo fra i 30 e i 100 km… Sulla costa del Mar Rosso e del Golfo di Aden è larga 800 km.
Pag. 26 la Piana del Sale… le sue depressioni affondano a 160 metri sotto il livello del mare… La Piana del Sale arriva a -120 m.
[La Piana del Sale] È un deserto… circondato da una compatta corona di vulcani. Non esiste una corona di vulcani che circonda la Piana del Sale.
Il piccolo Erta Ale... sgorga perennemente un fiume di lava fiammeggiante. Nel cratere dell'Erta Ale si trova la lava a vista, che solo molto raramente fuoriesce nella caldera.
Il Marahò si alza proprio al centro della Piana del Sale. Il Marahò si trova all'estremità nord.
… Awash, il più lungo fiume etiopico. Il più lungo fiume etiopico è l'Uebi Scebelli.
Altre acque sono ribollenti... come quelle del famoso lago Afrera. Le acque dell'Afrera non sono ribollenti.
Pag. 29 … il fiume più lungo dell'Etiopia è l'Awash. V. sopra pag. 26.
L'Awash... 800 km, l'Omo... 1000 km. Come fa l'Auasc ad essere il fiume più lungo dell'Etiopia se è più corto dell’Omo?
Il Tacazzè nasce... nelle vicinanze del lago Ashanghi. Il Taccazè nasce presso Uoldià.
Pag. 31 … le gole dei Simyen. Il Semien è un distretto dell'Etiopia ed è anche il nome del gruppo montuoso.
… la Walya Ibex è l'erede della leggendaria Ibex Nubiana... Erede? Cosa significa?
È una superba capra selvatica... Si chiama Capra ibex walia ma è uno stambecco.
Pag. 32, 225 … babbuini Gelada... Il Gelada assomiglia al babbuino ma non è un babbuino; appartiene al genere Theropithecus, il babbuino invece appartiene al genere Papio.
… sui Bale... Qui vale lo stesso discorso fatto per il Semien, pag. 31.
… i Nyala... dalle corna a spirale. I niala hanno le corna a forma di lira.
… il generale inglese Swayne... Swayne era un colonnello.
Pag. 33 … le giraffe saltano nella Somalia etiopica. Le giraffe in Etiopia sono scomparse da quasi un secolo.
Pag. 34 … l'eucalipto... pianta onnivora... ?????
L'acacia abissinica... Abissina.
Pag. 35 … il tronco [dell'ensete] viene spezzato, abbattuto, ridotto in polvere. Questa farina... Per fare il coccio si raschiano le foglie dell'ensete e se ne estrae la fibra, che non è una farina.
Dalle radice della falsa banana le donne ottengono la bulla, una sorta di poltiglia... La bulla è il liquido che si ottiene estraendo il coccio, cioè dalle foglie, non dalle radici. Il liquido viene fatto evaporare e si ottiene una farina bianca che verrà poi usata per fare un puré.
La foglia usata per ricavare il coccio e la bulla
Pag. 38 [Lucy] “è unica”, scriverà Gray... L'evento è stato descritto da Johanson.
Pag. 39 … terra dei Punt... Terra di Punt.
Pag. 40 … i popoli sudanesi introdussero sull’altopiano le coltivazioni dei cereali… I sudarabi, non i sudanesi, introdussero in Etiopia, fra le altre cose, la coltivazione del suolo.
… da un magma… di culture… stava per nascere l’impero di Aksum. La cultura che si è imposta sulle popolazioni cuscite locali e ha dato luogo al regno di Aksum è una sola: la sudarabica.
… oggi il termine “abissini” è considerato dispregiativo dagli etiopici... Oggi il termine “abissino” viene incoraggiato in Etiopia col significato di “etiopico”, v. foto:
[Axum] il più vecchio stato della storia dell'Africa... Il più vecchio è l'Egitto.
L'Amore fra Saba e Salomone... La regina si chiamava Machedda.
Pag. 42 … la Chiesa copta. La Chiesa copta è la Chiesa egiziana, la Chiesa etiopica è ortodossa.
Menelik… fece… un lungo viaggio a Gerusalemme. Quando Menelik si recò a Gerusalemme, non si chiamava Menelik, si chiamava Ebna Hachim, deformazione dell’arabo Ibn al-Hakim “Figlio del Sapiente”. Fu chiamato Menelik dopo il suo ritorno in Etiopia.
Pag. 43 La leggenda di Frumenzio... Questa non è leggenda, è storia.
Pag. 45 Le scorribande di Giuditta... Guedit non significa Giuditta. Guedit è il femminile della parola tigrina Gued, che significa “meraviglioso”. Fra l'altro Giuditta era una pia donna, e gli etiopici non la riconoscono nella furia devastatrice di Guedit.
Pag. 46 Zara Yacob... compilò il Feta Negast... Il Fetha Neghèst non fu compilato da Zara Iacob. Il Fetha Neghèst è la traduzione dall’arabo, fatta ai tempi dell’imperatore Susenios, del Nomocanone compilato dall’egiziano al-Asad ibn al-Assal nel XIII secolo.
Yekuno Amlak (il suo nome significa “che egli sia re”) Yekunno Amlak significa “che Dio l’aiuti”.
Yekuno… ordinò la scrittura delle cronache del Kebra Nagast… Il Kebra Neghèst non sono cronache, è il libro della regina di Saba.
Pag. 51 … il negus neghesti… "Negus neghesti" è in tigrino, a Gondar si parla amarico e si dice “negusa neghèst”.
Pag. 52 … la chiesa di Derasghiè Maryam a Debark. Ovviamente è la chiesa di Maria a Derasghiè.
Pag. 54 Menelik si fece incoronare… ridisegnerà i confini dell’Etiopia… conquistando i territori dell’Arsi… i suoi eserciti entreranno ad Harar… Menelik ha conquistato gli Arussi e Harar tre anni prima di diventare imperatore, quando era re dello Scioa.
Pag. 56 Il romagnolo Romolo Gessi, agente del generale britannico Gordon a Khartoum, si era spinto, dal Sudan, fino alle regioni del Kaffa. La spedizione dal Sudan verso il Caffa era stata organizzata nel 1877 dalla Società Geografica Italiana, e Romolo Gessi aveva già dato le dimissioni da maggiore dell’esercito egiziano e rientrato in Italia quando vi partecipò. Gessi e Pellegrino Matteucci giunsero fino a Fadassi sul Dabus vicino al Nilo Azzurro, ai confini dei Galla ma ben lontani dal Caffa, il cui capoluogo era Bonga. Il fatto che si disse che erano arrivati vicino al Caffa deriva dalla grande incertezza sulle regioni che la spedizione doveva attraversare, e che rimasero inesplorate fino al viaggio di Bottego, vent’anni dopo.
Guglielmo Massaja… Personaggio mitico, autore di innumerevoli e preziosi libri.” Il Massaja scrisse un solo grande libro alla fine della sua missione di 35 anni. Un libro di dodici volumi, ma un libro solo.
Pag. 59 Bottego arriva al lago Chamo, trova le sorgenti dell’Omo… Bottego ha trovato la foce.
Pag. 86 … e qui [nell’Amara, X secolo] il ghe’ez entrò a contatto con altre lingue come i dialetti oromo. Nel X secolo nell’Amara non c’erano i Galla, che arrivarono 6 secoli dopo.
Pag. 89 … il villaggio amhara... la civiltà amhara... “Amara” è un sostantivo, l'aggettivo è “amarico”.
L’amhara è la lingua ufficiale etiopica. l’amarico è la lingua ufficiale etiopica.
Pag. 91 … i regni di Gibe... Anzitutto il Ghibiè (Gibe) è un fiume, quindi si dovrebbe dire “i regni del Ghibiè”. Ma di Ghibiè ce ne sono quattro: Ghibiè di Lagamarà, di Ennaria, di Gimma e il Piccolo Ghibiè. Il Ghibiè di Lagamarà è lontano dagli stati oromo di cui si sta parlando.
Pag. 93 … gli Afar... a Gibuti... cercano di scalzare dal potere l'etnia rivale degli Issaq. A Gibuti ci sono gli Issa. Gli Issaq sono in Somalia.
Pag. 98
I Konso, 250mila persone... 60mila persone, i Konso...
Pag. 107 … il rabbino capo degli ashenazi… Ashenazi si dice “ashkenaziti.
Pag. 108 …Halachach… la legge orale ebraica codificata nel Talmud solo nel 500 d.C. Il Talmud fu fissato per iscritto dopo la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme. L’halachach (la grafia corretta è halakhah) non è la legge orale ma la base della legge orale, e si trova codificata nel Pentateuco.
Pag. 110 Gli irruenti missionari gesuiti furono espulsi da re Fasilladàs, negli anni dello splendore di Gondar. Fasiladès espulse i missionari, poi scelse come capitale Gondar, che era un misero villaggio.
Pag. 111 Nel 451, al concilio di Calcedonia, egiziani, siri, armeni ed etiopici... Gli etiopici non c'erano al Concilio di Calcedonia.
La Chiesa copta è ancora… il potere dell’Etiopia. Il termine “copto” non compare nella Costituzione del 1955, dove compare il termine “ortodosso”. Il termine “monofisita” è ripudiato dalla Chiesa etiopica.
Pag. 112 … le Chiese monofisite riconoscono solo la natura divina a Gesù Cristo. La Chiesa etiopica riconosce in Cristo una natura composita di umanità e di divinità.
Il cristianesimo copto è una religione con forti elementi di sincretismo: i bambini maschi, una settimana dopo la nascita, vengono circoncisi; le bambine, spesso, subiscono la clitoridectomia. Questo è vero solo per i cristiani etiopici, mentre i copti di Alessandria non usano queste due pratiche, che comunque in Etiopia non hanno rilevanza religiosa.
Pag. 113 Un prete copto può sposarsi. Ma una sola volta e se rimane vedovo non ha scelta: sarà monaco.Il prete etiopico si può sposare solo prima di essere ordinato sacerdote. Diventare monaci è tutto un altro discorso e bisogna essere celibi.
I monasteri possono essere… idiorritmici, riservati a eremiti asceti. Idiorritmico è un tipo di vita monastica tipica dei monasteri ortodossi del Monte Athos. I monasteri etiopici seguono la regola di S. Pacomio.
Le chiese axumite più antiche erano a pianta rettangolare. La sola chiesa di questo tipo, superstite… è Debre Damo…” Anche la chiesa di Aksum Mariam Tsion, di Machina Medhanie Alem, di Debra Libanos nello Scimezana, tanto per fare alcuni esempi, sono a pianta rettangolare.
Pag. 116 Un frammento della Vera Croce è conservato nella irraggiungibile chiesa di Ghisem Maryam, basilica rupestre…” Ai tempi della stesura della guida la sommità dell’Amba Ghescèn si raggiungeva in autobus. Il frammento della Vera Croce si trova, secondo la tradizione, sotto il pavimento della chiesa di Egziabher Ab, sempre sull’Amba Ghescèn. La chiesa di Maria è una chiesa ottagonale e non una chiesa rupestre.
Ghescèn Mariam
… il capodanno etiopico... giorno dedicato anche a san Giovanni Battista. Il capodanno etiopico è dedicato in sequenza ai quattro Evangelisti.
…a marzo l’annuncio della fine del Ramadan… L’anno musulmano è di 354 giorni, e ogni anno le festività religiose anticipano di 11 giorni rispetto al nostro calendario.
pag. 117 … al seguito dei soldati di Cristoforo de Gama, vi fu anche un drappello di gesuiti… I Gesuiti furono inviati dopo, v. pag. 203
Pag. 126 Numerose... sono le tech abiet, le case del tech... L'idromele si chiama tegg, casa si dice biet, quindi si dice tegg biet.
… kucha-kucha, uova strapazzate... Cuci-cuci sono le uova all'occhio di bue, le uova strapazzate si chiamano fir-fir.
Pag. 147 … Awash rafting… fra bufali aquatici… I bufali aquatici sono animali domestici che non esistono in Africa, si trovano nella Mesopotamia e in India. Questa è una traduzione sbagliata dall’inglese waterbuck, che è un’antilope d’acqua.
Pag. 167, 413 Harar è una singolare isola linguistica dove si parla l’aderè. … gli Aderé, ultimi eredi delle genti originarie della regione… A Harar si parla harari e gli abitanti si chiamano harari. Aderè è considerato dispregiativo. Gli harari sono i discendenti di un’antica colonia militare aksumita.
Pag. 174 Harar è a 800 km da Addis Abeba... Harar è a 530 km da Addis Abeba
Pag. 184 Bahar Dar, la “porta del mare” Bahr Dar significa “riva del lago”.
Pag. 185 … le sponde del lago Tana: qui sono la sorgenti del Nilo... Le sorgenti del Nilo sono a Ghisc Abbai, nella regione del Sechelà.
Pag. 189 … il Ghish Abbay, che sfocia a delta nel lago… Il fiume sfocia nel lago in una sottile penisola.
Pag. 191 …due isolotti… Entons e Kebran Gabriel… Le isole sono Entòs e Kebran. Kebran Gabriel è il nome della chiesa.
Pag. 192 Un arcangelo potente, immortalato sulla calce del maqdas… Le pitture sono su tela incollata, non sulla calce.
Più a nord… altre due chiese… Beta Maryam. Questa è la chiesa di Batra Mariam, Scettro di Maria.
Pag. 195 La basilica originale [di Tana Qirqòs] fu fatta costruire negli anni di re Azana… Questa è leggenda.
… aquile lacustri… Questa è l’aquila urlatrice, la voce dell’Africa.
Tisisat, l’acqua che fuma Tis Issàt significa “fumo d’incendio”.
… solo le Victoria Falls e il salto dello Zambesi reggono il confronto… Le Victoria Falls e il salto dello Zambesi sono la stessa cosa.
Pag.201 … Adi Zemen, il “paese dell’anno nuovo”, Addis Zemèn significa “tempi nuovi”-
… i valichi dei Beghemeder… le cime arrotondate dei Beghemeder… Il Beghemedìr è la regione di Gondar.
Pag.203 Fasiladàs [nel 1632]… espulse tutti i gesuiti rimasti in Etiopia dal tempo delle spedizioni portoghesi contro il Gragn [nel 1541]. “La” spedizione portoghese contro il Gragn è del 1541 e non vi erano gesuiti. Sarebbero comunque tutti morti di vecchiaia al tempo dell’espulsione di Fasiladès, ammesso che ve ne fossero stati. Le due missioni dei Gesuiti in Etiopia sono del 1557 nel Tigrai e del 1603 nell’Amara. Solo questi ultimi furono espulsi da Fasiladès.
Pag. 208 Dicono che a Gondar vi siano 44 chiese e sette castelli. Nessuno ha contato i frammenti delle rovine… L’inventario delle chiese di Gondar è stato fatto nel 1938 da Alessandro Augusto Monti della Corte.
Pag. 209 …Gjan Tekel Bar, Porta della Grande Guardia… Giar Tecchèl Ber, Porta della Giarra Grande.
La porta dei Matrimoni, la Kwali Bar… Questa è la Porta del Bistro.
Attami… Attatami.
… Regh’v Bar, la Porta dei Gabbiani… La Porta dei Piccioni.
… Inkoi Bar… La principessa si chiamava Incoiè.
… Faras Bal Daras Bar, la Porta dei Cavalieri. Si chiama Ferès Balderàs Ber, Porta del capo delle scuderie.
Pag.213 … la chiesa di Kuskwan Maryam, o Debra Tsahai… Kuskwan è Kuskwam, Debra Tsahai è la Collina del Sole sulla quale sorge la chiesa.
Pag. 214 La chiesa di Debre Berhan Selassiè… Monte della Luce della Trinità… È la chiesa della Trinità a Debra Berhan.
… gli occhi di 80 cherubini… I cherubini sono oltre 130.
Pag. 220 Le rovine del castello sono una specie di passaggio aereo decorato con grandi oblò… Queste sono le rovine della cattedrale.
Pag. 223 Gli dei dell’Olimpo greco, una volta ogni anno… accettavano l’invito delle divinità della lontana Africa nera… gran bella leggenda Questa non è una leggenda, è solo l’immaginazione di Rosita Forbes. Però nel racconto della Forbes è andata in modo diverso.
Pag. 224 …la catena dei monti Simyen. Il Semien è un massiccio.
Pag. 225 I Walya Ibex sono antiche capre mediterranee… I walia sono stambecchi.
Pag. 229 Muli e cavallini rispondono a comandi che appaiono magici… per farlo camminare occorre sussurrare qualcosa che assomiglia a mitoh. Per fermarlo è bene urlare con forza tchè. Per far camminare il mulo si dice mech, per far camminare il cavallo si dice cè, per far fermare sia il mulo che il cavallo si dice cum, oppure coi.
Pag. 232 La rotta delle scarpate… è una spedizione riservata solo a seri alpinisti, esperti di cordate… È un interminabile cammino da brividi, fatto di scalate e discese in cordata… Il trekking da Cennek, o da Ambico, attraverso il bassopiano per Adermaz a Limalimu può essere fatto da chiunque abbia buone gambe, e non richiede esperienza alpinistica.
Pag. 237 Garimà Zerimà
… Chew Bahr, la “porta del sale”. Chew Bahr significa “mare di sale”, il nome è Chew Ber.
… Bahr Maryam, la “porta di Maria”… Mariam Ber.
Pag. 238 … i monti Awasa… Hauaza.
Pag. 243 Oggi solo una potente stele di 23 metri è ancora in piedi. È alta 21 metri.
L’apice ha la caratteristica forma a testa di scimmia. Le teste di scimmia sono tutto un’altra cosa.
L’obelisco più impressionante… alto 33 metri, pesava quasi sei tonnellate. Pesava 500 tonnellate.
… la stele… in fondo al Circo Massimo… è alta 21 metri… È alta 24 metri.
Pag. 245 Architetti greci progettarono questa chiesa… La nuova chiesa di Mariam Tsion è stata progettata dall’architetto Vincenzo Verginella, che era alle dipendenze dei Ministero dei LLPP.
… una pietra scovata per caso, nel 1980, da un contadino… Le stele di Ezanà furono scoperte da Henry Salt nel 1809 e tradotte nel 1906 dalla Deutsche Aksum Expedition.
Pag. 246 … la leggenda asserisce che Dio fece piovere dal cielo frammenti d’oro sopra una palude disseccata. La tradizione etiopica è diversa.
Pag. 251 ... la bella chiesa copta di Abate Ensena… Questa è la chiesa degli Arbate Insessà.
Pag. 260 Yeha, il tempio della Luna Questo è il tempio del Dio Luna.
Pag. 262 … grazie a una carrucola, vi tireranno su… A Debra Damo non ci sono carrucole, vi tirano su a mano con una corda.
Pag. 263 La terribile regina Giuditta e il conquistatore musulmano Gragn cercarono senza successo di espugnare Debre Damo. Secondo la leggenda, Gudit espugnò Debra Damo e uccise 400 principi aksumiti, parenti del negus Del Naod.
L’arcangelo Gabriele e il serpente lo aiutarono… L’arcangelo era Michele.
Pag. 266 … luoghi sacri costruiti all’interno di caverne naturali: le chiese ipogee. Le chiese ipogee sono scavate su pareti verticali di roccia, con in vista solo l’ingresso, più o meno decorato.
Pag. 276 … la chiesa dedicata a san Ciriaco… Gli etiopici non festeggiano i vari santi Ciriaco perché sono cattolici. Gli etiopici festeggiano san Quirico.
Pag. 277, 278 … la pista aggira l’amba Wombertà… Si raggiunge un grande villaggio, Hayk Masahal, più conosciuto come Wombertà… Beatrice Plane… È una chiesa monolitica… Uombertà non è il nome di un’amba né di un paese ma è il nome di un distretto, la chiesa è semi-monolitica e non monolitica, è stata descritta da Beatrice Playne (non Plane).
Pag. 280 Micael Barca fu voluta da Abraham, uno dei nove santi Abraham non era uno dei Nove Santi.
Pag. 298 La chiesa di Ghennet Maryam (o Gennata Maryam)... la “Chiesa del Paradiso”. Il nome della chiesa significa “Paradiso di Maria”.
Pag. 299 Makina Medhane Alem è stata costruita… su una delle pendici del Monte Abuna Yosef. La chiesa si trova in cima all’amba Lai.
Pag. 301 Alvarez era venuto per avviare la conversione al cattolicesimo dei cristiani copti di Abissinia… Alvarez era venuto al seguito dell’ambasciata portoghese guidata da Rodrigo de Lima, che aveva uno scopo diverso, e cioè quello di creare un’alleanza con il re etiopico contro i turchi.
Pag. 306 … monastero femminile di Edessa in Turchia. Oggi è in Turchia, ma nel IV secolo Edessa era la capitale dell’Osroene in Siria.
Davanti alla porta interna di Beta Dangal, parte un tunnel… che conduceva al maqdas di Beta Mikael. La chiesa di Golgota-Micael è circondata da una trincea, quindi non è possibile andare da Biete Danaghel al Golgota-Micael senza attraversare la trincea.
Pag. 315 … Neakutelaab, l’ultimo dei re della dinastia di Lalibelà. Dopo Naacuto Laab regnò suo cugino Ietbarak.
Pag. 316 … Arbatu Entzessa, piccolo santuario monolitico… La chiesa degli Arbatu Insesà è ipogea.
Pag. 318 Fu uno degli evangelizzatori dell’Etiopia, Abba Salam, a cacciare il drago… L’abuna che cacciò il drago è Salama II, che si chiamava Salama Ze-Azièb (Salama del Sud).
Pag. 328 … regno della tilapia del Nilo… La tilapia del Nilo non esiste.
Pag. 330 Il Langano… l’unico lago balneabile dell’Africa. Nel lago Malawi ci sono bellissimi pesci tropicali, i più belli dell’Africa. Nel lago è praticato il wind-surf, lo sci nautico e la fotografia subaquea. Anche nel Kiwu.
Pag. 351 L’Omo… Da dove nasceva?… Vittorio Bottego risolse questi interrogativi… Bottego era alla ricerca della foce.
Pag. 357 ... i nomadi meent... Si chiamano Meèn o Meenìt.
Pag. 364 ... i territori dei Tesmay... Questa popolazione si chiama Tsamai.
Ecco il villaggio di Gidole, attraversato dal Sago… Il paese di Ghidole non si trova nella piana a ovest del Ciamò, ma si trova sulla montagna a sudovest del Ciamò, a quota 2650.
Pag. 366 I Guji, popolo che vive sulle sponde del lago Abaya... I Gugi sono una popolazione di un milione di abitanti che vive su un territorio esteso 150 km a est del Ciamò fino oltre Kebra Menghist, che è la loro capitale.
… usando piroghe di papiro… del tutto simili alle canoe dell’antico Egitto… No, le barche del Ciamò sono queste:
Barche del Ciamo
… il Ponte del Paradiso… Questo è il Ponte di Dio.
Pag. 377 … questa foresta… si popola… di gazzelle… Nel parco del Bale non ci sono gazzelle, ci sono antilopi.
… i gatti servàlo. In inglese è il serval cat, ma in italiano è il gattopardo africano.
Pag. 392 … colobus… saltellano nella savana. La goreza è una scimmia che vive nelle foreste e non scende mai dagli alberi.
Pag. 395 Gli italiani avevano chiamato questo deserto “il guado della polvere”… Guado della polvere non è il nome della zona desertica prima di Auara Malca, né è un nome dato dagli italiani. È invece la traduzione dell’amarico Auara Malca, che è il guado sul Cassàm che le carovane attraversavano per salire allo Scioa.
Pag. 410 Solo nel 1854… Richard Burton ebbe il privilegio di vivere 10 giorni dentro le sue mura… Richard Burton ricambiò la gentilezza dei suoi ospiti con descrizioni impietose... Dalla descrizione sembrerebbe che Burton sia stato accolto e ospitato a Harar (questa è una delle scoperte di Graham Hancock, Historic Ethiopia 107). Burton, con un’infinità di stratagemmi, camuffato da mercante persiano e a rischio della vita, riuscì a penetrare, rimanere pochi giorni e poi uscire dalla roccaforte di Harar, che a quel tempo era in mano a fanatici musulmani. Altro che privilegio e gentile ospitalità! Può darsi che le descrizioni siano impietose, ma corrispondono alla verità.
Pag. 414 … la Porta del Duca, titolo nobiliare creato appositamente da Hailé Selassiè per il proprio figlio, il principe Mesfin Makonnen quando… venne nominato governatore… Il figlio di Hailè Sellassiè non si chiamava Mesfin. Mesfìn è un titolo nobiliare equivalente a duca, Makonnen Hailè Sellassiè era infatti conosciuto come il Duca di Harar.
Pag. 416 … Sanga Gate, la Porta delle Vacche… Questa è la Porta dei Tori, i famosi tori di Harar.
Pag. 418 … la tomba dell’Emiro Nur… Gli italiani ne insultarono la memoria trasformandola in latrina. Il mondo islamico etiopico, per le numerose manifestazioni collettive di adesione e di lealismo alla occupazione italiana, è stato compensato con concessione di terreni e di fondi per la costruzione di nuove moschee e di scuole superiori islamiche. La scuola di Harar avrebbe addirittura dovuto competere con l’università islamica del Cairo (Del Boca III 263). In questa situazione è inverosimile che sia successo quello descritto nella guida.
La missione fu fondata dal cardinale Massaja nel 1851… Il Massaja non è mai stato a Harar.
Pag. 439 ... il Sor, un affluente del Baro. Il Sor affluisce nel Gabbà, il Gabbà nel Birbir, il Birbir nel Baro.
Pag. 442, 446 Pihnwedo, Pihwedo Questo posto si chiama Pegnudo.
Pag. 446 Il parco nazionale di Gambela... un naturalista per vedere le impronte di un elefante ha atteso un anno. La guida dell’Etiopia del 1961 non menziona elefanti a Gambella, quindi già a quei tempi erano scomparsi.
Pag. 449 Il Kaffa era un antichissimo regno sidamo… I Sidamo del Kaffa resistettero per secoli alle pressioni degli Oromo… Gli abitanti del Caffa erano sidama. Sidamo è una piccola regione a est del lago Auassa.
Pag.459 … inviò come diplomatico il ministro Antonelli. Antonelli non era ministro quando fu mandato come diplomatico in Etiopia.
Pag. 464 La chiesa di Santa Maria, a pianta circolare… La chiesa di Entotto Mariam è a pianta ottagonale.
Pag. 465 Strana pianta ottagonale… Raguel Church… Anche Entotto Mariam e la chiesa di S. Giorgio ad Addis Abeba sono a pianta ottagonale, e così quasi tutte le chiese che vengono ricostruite in muratura, escluse ovviamente quelle del Tigrai.
Pag. 469 … Taaka Negeset Bahata Maryam, conosciuta come Beta Maryam… La chiesa di chiama Baata Mariam. Baata è il terzo giorno del mese e festeggia l’ingresso di Maria al tempio di Gerusalemme.
La chiesa della Trinità… la Nda Selassiè… Qui siamo in Addis abeba e si parla amarico. Si dice Biete Sellassiè.
Pag. 470 … Sylvia Pankhurst… che ha combattuto contro gli italiani. SP non ha partecipato ad azioni militari. Ha combattuto solo con la parola.
Pag. 475, 494 Massiccia la riproduzione della stele megalitica… Una riproduzione della principale stele di Tiya si può osservare al Museo Nazionale di Addis Abeba. All’Università di Addis Abeba vi sono gli originali, non le copie, di quattro stele del Soddo. Due sono nel giardino, le altre due all’interno dell’Istituto di studi etiopici prima di salire al Museo.
Pag. 478 … si chiamava Etege, il primo nome della moglie di Menelik. Iteghiè significa Imperatrice, non è il primo nome.
Pag. 488 I francesi costruirono la ferrovia fra Djibouti e Addis Abeba e si trovarono incollato questo soprannome. Ferenjis o Frengi: da french come francesi o da foreign come stranieri. Deriva da frank, che è il nome con cui gli orientali chiamavano gli europei, cioè Franchi.
Pag. 492 … Adadi Maryam, la più meridionale delle chiese di roccia… A sud di Adadi Mariam si trova la chiesa di Gufti Gabriel vicino a Uolissò, e più a sud ancora la chiesa di Abbo Uascia a Gobba.
Pag. 495 Washa Mikael, ad ascoltare i racconti dei preti guardiani, è stata distrutta da un bombardamento aereo degli italiani… Uascià Micael è una chiesa incompiuta. Sulla Treccani del 1950 è pubblicata una foto della chiesa scattata da Lincoln De Castro agli inizi del ‘900, che è uguale alla chiesa come appare oggi. Durante la guerra d’Etiopia gli aerei italiani non hanno bombardato Addis Abeba, né l’hanno bombardata durante l’occupazione. L’archeologo Monneret de Villard, che ha pulito la zona dalla vegetazione e dai detriti ed eseguito degli scavi nel 1940, riferisce che la chiesa era franata per cedimento della roccia della parte anteriore. E poi Del Boca non ne parla.
Eritrea ClupGuide 1994, di Andrea Semplici
Pag. 20 A ridosso della costa si alza una confusa catena di montagnole, alle cui spalle il deserto sprofonda... per poi innalzarsi verso i vulcani delle Alpi Dancale. Le Alpi Dancale sono la confusa catena di montagnole a ridosso della costa.
Pag. 21 … l’Erta Ale, uno dei due vulcani al mondo dai quali, perennemente attivi, sgorga sempre la lava. V. Etiopia pag. 26.
Pag. 28 … corrono di nuovo in Eritrea... branchi di nyala montani, sorta di stambecchi... I niala si trovano solo nel Bale in Etiopia, e non sono stambecchi; in Eritrea si trovava lo stambecco della Nubia.
Pag. 35 La prima metà del 1500 vide anche ripetute spedizioni portoghesi in difesa… Ne vide una sola.
Pag. 40 … Tafari Maconnen, figlio di un ras della regione dell’Harer… Questo ras della regione dell’Harar era nientemeno che ras Maconnen, della famiglia reale dello Scioa, cugino di Menelik, governatore del Hararghè, vincitore della battaglia dell’Amba Alagi, dell’assedio di Macallè e principale artefice della vittoria nella battaglia di Adua.
Pag. 51 … il più celebre di questi viaggiatori, Carlo Conti Rossini… Conti Rossini era un orientalista.
Pag. 53 … le grandi lingue dell’Etiopia... il gafàt delle aree meridionali del paese. Il gafàt era una piccola lingua, che non è più parlata da un secolo. Non si parlava nell’Etiopia meridionale, ma nel Goggiam, nell’ Etiopia settentrionale.
Pag. 62 … issaq… Issa; gli issaq si trovano in Somalia
Pag. 67 … Frumenzio… catturato da una nace corsara axumita… Non è vero.
Pag. 69 Due spedizioni portoghesi, Francisco Alvarez nel 1520 e Cristoforo de Gama vent’anni più tardi accorsero in soccorso dei cristiani minacciati dai musulmani… Con i portoghesi arrivarono… pattuglie di gesuiti… Nella missione del 1520 non vi erano gesuiti. La seconda, del 1540, fu una spedizione militare, ma senza pattuglie di gesuiti. La prima missione dei Gesuiti è del 1557.
Pag. 70 I negarit, tamburi più piccoli… Il negarìt è talmente grande che va portato a dorso di mulo.
Il negarìt
Pag. 93 … frutto della passione (zeitun)… Il frutto della passione è una passiflora, il zaituno è il guava (psidium guajava).
Pag. 107 I musulmani celebrano a marzo… la fine del Ramadan. V. Etiopia pag. 216.
Pag. 121 Medereb (Caravanserraglio) Il caravanserraglio di Asmara si chiama Medebbèr.
Pag. 160 … Mai Hewet, acqua calda… Mai Hewet significa acqua della vita.
Pag. 201 La chiesa ipogea di Baracnahà… Questa è una chiesa in grotta.
Pag. 207 Saba, conosciuta nelle regioni dell’altopiano col nome di Makeba… Makeba?
Pag. 208 Una stele di 23 m domina lo spiazzo… È alta 21 metri
Pag. 209 L’obelisco più impressionante… alto più di 30 m per un peso di 5 t… Pesava 500 tonnellate.
… in fondo al Circo Massimo… 21 m di altezza… È alta 24 metri.
…una pietra scovata per caso, nel 1978, da un contadino… È la stele di Rosetta dell’antichità axumita, risalente al IV secolo a.C… Le stele di Ezanà sono del IV sec. d.C., furono scoperte da Henry Salt nel 1809 e tradotte nel 1906 dalla Deutsche Aksum Expedition.
Pag. 211 … la leggenda narra che poté sorgere grazie all’oro piovuto dal cielo su una palude disseccata. La tradizione etiopica è completamente diversa.
La chiesa-castello di re Fasiladàs… Mariam Tsion non era un castello.
… il viaggiatore portoghese Francisco Alvarez. Francisco Alvarez era un francescano.
Pag. 212 L’arca è celata nella parte più sacra della vecchia chiesa di Santa Maria di Sion… L’arca si trova nella cappella adiacente la chiesa.
Pag. 240 … la Piana del sale comprende anche il lago Afrera. La Piana del Sale si trova a nord del lago Assale.
Pag. 255 Mezza sepolta nella sabbia e quasi illeggibile, una lapide ricorda la tragica spedizione di Raimondo Franchetti in Dancalia. Franchetti è morto in un incidente aereo in Egitto nel 1935.
Pag. 267 La spedizione Giulietti raggiunse il Lago Afera [Afrera] nel 1881 ma non ne fece mai ritorno. La spedizione Giulietti non raggiunse il lago Afrera.
Alberto Vascon, dicembre 2009
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