Magnifica ossessione, di AS

 

 

 

 

AS scrive bene, con uno stile che attrae e affascina il lettore, e i suoi articoli sono sempre corredati da bellissime fotografie. AS scrive molto ed è solo per questo che incorre in relative numerose inesattezze. Vediamo ad esempio la didascalia di queste foto (quiTouring  Ottobre 2010, Etiopia - Magnifica ossessione, di AS, foto di MD, pag. 42):

 

… aspetti di vita nei villaggi degli afar…

 

   

 

 

Nelle prime due foto si vedono chiaramente le croci al collo delle persone, quindi non sono dancali; nella terza l'uomo indossa i pantaloni, quindi non è un dancalo, i dancali portano la gonna; e poi indossano abiti pesanti, abiti della'altopiano, non quelli leggeri dei dancali, molto probabilmente sono tigrini.

 

Un'altra inesattezza è quella dedotta dalla foto seguente (Nigrizia Maggio 2010, Dancalia, testo e foto di AS, pag. 44):

 

Pendio del vulcano Erta Ale.

 

 

Questa è una foto della caldera scattata dal bordo della caldera stessa, come ad esempio questa (il diverso colore dipende dall'ora della foto):

 

 

È infatti una foto presa dall'alto, cosa che non si può fare sul pendio del vulcano, dove non ci sono alture e il paesaggio si presenta così:

 

 

A pag. 45 di Nigrizia leggo un'altra inesattezza che mi sorprende:

 

L’acacia di Mohammed e l’avamposto da far west di Afdera

sono i miei due confini della Dancalia: a sud il deserto di lava

che accerchia il sorprendente lago salato; a nord-est l’imponente

falesia di roccia dell’altopiano etiopico.

 

A parte la falesia, che è una costa rocciosa con pareti a picco (la prendiamo come una licenza giornalistica, anche se induce nel lettore una visione distorta delle pendici dell'altopiano), l'altopiano etiopico si trova a ovest della Dancalia, a nord-est c'è il Mar Rosso. Mi viene in mente un'altra occasione in cui l'autore ha indicato l'est per l'ovest e viceversa (Etiopia, ClupGuide 1997 pag. 380, 382)

 

A occidente di Robe, verso la regione somala… Si va verso occidente per visitare i misteri delle grotte di Sof Omar: non si va verso occidente, ma verso oriente.

 

… rientrare verso oriente…: qui, per rientrare, si deve andare a occidente.

 

Su quiTouring leggo a pag. 39:

 

… gli afar (conosciuti come dancali dai cronisti coloniali)…

 

Gli afar sono conosciuti come dancali non solo dai cronisti coloniali: gli arabi gli chiamano "dancal" (pl. danakil), e così sono conosciuti in tutta la costa del Mar Rosso e da tutte le popolazioni che li circondano, compresi gli etiopici dell'altopiano. Gli inglesi chiamano la Dancalia "Danakil desert", cioè "deserto dei dancali".

 

E a pag. 42:

 

… una delle caldere del vulcano Erta Ale…

 

L'Erta Ale ha una sola caldera, dentro la quale ci sono due crateri:

 

La caldera dell'Erta Ale

 

A pag. 43:

 

I carovanieri aspettano ai confini del cratere della cava…

 

La cava di sale è piana, non ha crateri:

 

 

Alla fine dell'articolo di Nigrizia l'autore scrive:

 

A metà degli anni ’90, Lupi[i] riuscì a raggiungere l’Erta Ale e a viaggiare fra le lave di questa regione. Vi è tornato tre volte: tre spedizioni che hanno segnato il suo destino.

 

Sono stato in contatto con Luca Lupi negli ultimi sei anni per il suo lavoro sulla Dancalia, dove  è stato solo nel 1997.

 

 

Alberto Vascon, ottobre 2010

 


[i] Luca Lupi è l'autore di un monumentale studio sulla Dancalia, due volumi per 1500 pagine, v. http://www.dancalia.it/index.php

 

 

 

index

 

© 2004 Il Corno d'Africa

Tutti i diritti letterari e fotografici riservati